Cosa serve: farina bianca 00 circa 450gr, zucchero 150gr, burro 50gr, latte 50gr, grappa 50gr(ma io uso un buon gin), un uovo, olio per friggere, vanillina 1 bustina e mezza, sale un pizzicone.
Come si fa: in una ciotola sbattete l’uovo con 100 gr di zucchero, una volta montato inserite il burro fuso, non troppo caldo, il latte, il sale, la vanillina e la grappa o il gin. Dopo aver miscelato per bene aggiungete poco a poco la farina fino a formare un impasto morbido e abbastanza liscio. Lavorate sulla spianatoia per una mezz’ora, stendete piccoli pezzi per volta, tagliateli con la rotella e friggete in olio caldo facendo scolare su carta assorbente. Cospargete di zucchero semolato. Io uso anche un po’ di quello a velo. Ancora più buone il giorno dopo.
Serata Ki No Bi: tre diverse declinazioni del famoso gin giapponese per altrettanti piatti, più qualche sorpresa, ad accompagnare portate abitualmente proposte da LAlimentari, ristorante che si affaccia sulla affascinante Piazza Vecchia in Bergamo Alta.
La serata mi mette curiosità per varie ragioni, prima fra tutte: il Gin mi piace da tempo ma ne so praticamente nulla, il menu è accattivante e, last but not least, ci posso andare a piedi (considerando la potenza della bevanda in questione mi pare una nota di assoluto merito).
Sono sola ma Paolo Chiari, proprietario del locale, mi fa accomodare in un tavolo con la simpatica coppia titolare de L’Angolo del Bacco a Dolzago, piacevole compagnia cui si aggiungeranno in seguito due giovani di belle speranze provenienti da Pavia. L’introduzione fatta da Fabrizio, Brand Ambassador: il suo racconto si basa soprattutto sulla cura con la quale furono selezionate le 11 botaniche, suddivise in 6 diversi gruppi di elementi, dopo averne scelte e distillate ben 111. L’antipasto di prosciutto crudo e piccola burrata (non storcete il naso commentandone l’ovvietà, perché se le componenti sono di livello, il palato vi è grato) apre gli abbinamenti col gin: il primo è il Dry vestito da Martini. Un morbidezza di tocco che, un volta in bocca, si accompagna ed esalta la burrata. Gli gnocchi di pane con burro e parmigiano sono scortati dal secondo dei cocktail – Gin&Soda – e dal secondo dei gin in degustazione: il Ki No Tea, dove i toni dei due te verdi (Gyokuro e Tencha) si scontrano, a mio giudizio, con la cremosità del piatto, creando qualche asperità.
La serata procede in armonica allegria, chi si alza per fumare, chi racconta delle prove empiriche di miscelazione fatte in casa, chi prende appunti. Arriva il brasato con la polenta, un grande classico della cucina locale, abbinato ad Negroni a base Ki No Bi Sei, dove le note di ginepro (importato dall’Italia, tra l’altro), Ginger e pepe nero e limone cercano di opporsi alla carne e alla taragna, in modo un po’ stridente per me. Il Ki No Tea rientra con la panna cotta agli agrumi creando una assonanza perfetta. I tre Gin in purezza vengono poi serviti con piccole sorprese alla fine del pasto per ricondurci alla radice di questa serata di degustazione, ben riuscita e particolare.
Cosa serve: 200 gr di farina bianca, 100 gr di burro, 130 gr di zucchero, 1 kg di mele o pere, 3 uova, 2 cucchiai di succo di limone, 1 bustina di vanillina, 2 cucchiai di acqua fredda, 1 tuorlo, mezzo bicchiere circa di panna liquida, un pizzichino di sale
Come si fa: In una ciotola capiente lavorate la farina con il tuorlo, l’acqua e metà dello zucchero e il sale. Un volta impastato tutto, avvolgente nella pellicola e mettete in frigo per almeno un paio d’ore. Nel frattempo sbucciate la frutta, la mondate e la tagliate a fette non troppo sottili cospargendola col succo di limone. Poi scaldate il forno a circa 200°, regolatevi col vostro forno, io ne ho uno statico. Togliete la pasta dal frigo, stendetela a disco direttamente sulla carta da forno, a seconda della misura della tortiera fate salire i bordi. Bucherellate il fondo, disponete la frutta e mettete in forno sul ripiano più basso, per circa 25 minuti (regolatevi sempre col vostro forno). Intanto sbattete le uova con lo zucchero rimasto e aggiungete la panna. Togliete la teglia, versate la cremina e infornate di nuovo per altri 25/30 minuti. Tutto qui 🙂