Focaccia di Recco: a fine maggio un weekend tra assaggi, sfide e laboratori per bambini.

Affaticati da Cresime, Matrimoni, Comunioni e cerimonie varie? Desiderosi di relax, buon cibo e clima finalmente dolce? Stringete i denti ancora per qualche giorno, Recco e la sua meravigliosa Focaccia organizzano sabato 25 e domenica 26 maggio la Festa della Focaccia di Recco. Un vera e propria festa durante la quale gli storici panificatori Moltedo e Tossini distribuiscono gratuitamente decine di migliaia di porzioni, nei vari punti della città. Sabato 25 ‘I Piccoli Focacciai’, un centinaio di alunni delle scuole elementari, prepareranno la loro prima focaccia col formaggio; del resto c’è chi riceve il battesimo del cavallo o del volo, qui si fa quello della focaccia. Domenica 26, invece, dalla mattina alle 10 fino alle 11,30 assaggi di focaccia con e senza cipolle mentre al pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30 ci si potrà scatenare con gli assaggi della Focaccia di Recco col formaggio IGP. Sempre di domenica, per i più ardimentosi, sono previste due sfide: la prima, alle ore 12, consiste nel mangiare più rapidamente possibile 300gr di focaccia normale e focaccia con le cipolle.

La seconda, per i focaccia lovers livello Pro volutamente a coppie (da comporre liberamente), prevede il trangugiamento di una intera teglia di Focaccia di Recco col formaggio IGP dove, quando il primo della coppia non ce la fa più, cede la teglia al secondo. Le iscrizioni sono sempre centinaia ma vengono estratte solo 10 coppie, supportate da uno sfrenato tifo da stadio.

Per tutte le informazioni vi rimando al sito www.focacciadirecco.it

Irresistibile.

La Focaccia di Recco è irresistibile: potete anche fare una classifica tra le focaccerie che fanno parte del ‘Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio’ IGP per stabilire quella che vi piace di più ma sempre irrefrenabile sarà il desiderio di mangiarne ancora. Se insieme alla focaccia si ha la fortuna di gustare prodotti DOP e IGP che arrivano da tutta Italia, è fatta. Questo, in sintesi, l’intento di “Fattore Comune”, un incontro di prelibatezze giunto, venerdì 17 novembre, alla sesta edizione: far dialogare tra loro produttori e istituzioni, portando sul tavolo le difficoltà di tutela, le problematiche di diffusione (quasi sempre queste produzioni sono piccole o piccolissime) e illustrando i percorsi fatti, creandone di nuovi tesi a promuovere, legando tra loro, queste eccellenze vere della gastronomia italiana. Ho assaggiato salumi, formaggi, vini provenienti da tutta Italia e tutti accomunanti dalla produzione manuale, come la burrata o lo zafferano. Molto spesso ci si dimentica che nella produzione alimentare, a maggior ragione nelle DOP e nelle IGP, la mano dell’uomo è fondamentale, frutto di sapere che si trasmette nel tempo, e non può e non deve essere sostituito da macchine. Costa di più? Bene, la qualità si paga ma ripaga, sempre. Questi i protagonisti, tutti rigorosamente assaggiati:

Dalla Puglia: Burrata di Andria I.G.P.

Dall’Abruzzo: Zafferano dell’Aquila D.O.P.

Dalle Marche: Casciotta d’Urbino D.O.P.

Dal Piemonte: Asti D.O.C.G.

Dall’Emilia Romagna: Salumi D.O.P. Piacentini

Dal Piemonte: Crudo di Cuneo D.O.P.

Dalla Liguria

Rossese di Dolceacqua D.O.C.

Focaccia di Recco col formaggio I.G.P.

ASSAGGIA LA LIGURIA: 

Basilico Genovese DOP, Olio DOP Riviera Ligure, Enoteca regionale della Liguria e, in anteprima, le OLIVE TAGGIASCHE LIGURI, per le quali si sta avvicinando il marchio IGP.

Il mio suggerimento: andare a Recco, mangiare la foccaccia col formaggio IGP, camminare sul lungo mare, visitare il suggestivo Santuario Nostra Signora del Suffragio ma soprattutto capire come mai Recco è così diversa da tutte le altre cittadine costiere. Per comprendere il moderno sviluppo urbanistico di Recco bisogna ripercorrere la storia recente: esattamente 80 fa, il 10 novembre, gli Alleati iniziarono a bombardare la città con l’intento di abbattere il ponte della ferrovia. I bombardamenti si conclusero solo il 28 giugno del ’44 dopo ben 27 incursioni. Una città quasi totalmente distrutta che ha visto cancellata, in sette mesi, una storia millenaria e che, rapidamente ricostruita, non ha perso la sua identità di cibo, di profumi, di colori, di mare e di carattere.