IN QUOTA, DI FORMAGGI E NON SOLO…

Prima tappa sopra San Giovanni Bianco da Fabio Bonzi per i suoi formaggi di capra, Capra camosciata per l’esattezza. Una sessantina di capi ospitati in una struttura interamente in legno, perfettamente inserita nella natura. Nel piccolo caseificio annesso si lavora di qualità; il latte viene lavorato solo a crudo, in giornata e la cagliata non viene rotta durante la lavorazione. Questo fa sì che il formaggio abbia necessità di tempi più lunghi di sgocciolatura, ma il prodotto finale ha una consistenza e un gusto decisamente superiori. Il desiderio di sperimentare e aggiungere sempre più valore a queste microimprese locali ha fatto nascere, insieme ad altre piccole realtà, il progetto della stagionatura nelle ex miniere di Dossena: Regione Lombardia ha finanziato con oltre 300.000 euro il progetto “CHEESEMINE – Percorso di sperimentazione della stagionatura dei formaggi nelle miniere di Dossena” nell’ambito dei Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura. Una doppia e importante valenza per il territorio che offre non solo il recupero di luoghi dal punto di vista turistico ma ne permette il reinserimento nel ciclo produttivo, anche se con altra specificità.

Seconda tappa: si sale ancora un po’ – quando si gira con l’instancabile Silvio Magni il tempo è sempre relativo – e si conquistano i Piani dell’Avaro, circa 1700 mt. Non so perché ma quando sento dire dei ristoranti di montagna in genere “fanno le solite cose, polenta ecc.” immediatamente mi dispiaccio di una  definizione così superficialmente riduttiva. Ecco, qui a Ristorobie, scordatevi di tutto ciò e sedetevi con animo e palato predisposti ad essere stupiti.  Cominciamo a scaldare i muscoli con una serie di stuzzichini con soli ingredienti di montagna come la ricottina fresca con un po’ di menta, la frittata alle erbe tanto per citarne due. Nella sala da pranzo ci aspetta un tavolo col giusto distanziamento, dalle finestre il panorama, con un cielo a dire il vero un po’ nuvoloso..

 

 

 

 

 

 

I tagliolini al ragù di lepre sono delicati, appaganti e si scontrano amichevolmente con gli gnocchi brontoloni: gnocchi di mascherpa (una ricotta di 30 giorni), con basilico e melanzane. Ma è con le tre tartare di cervo che tra noi a tavola comincia una sorta di classifica: meglio quella al pino mugo, al larice o alla rosa canina? La mia preferita senz’altro è al larice, dove la carne è stata tenuta sottovuoto con il larice per circa 24 ore (il procedimento fatevelo raccontare da Paola).

I boccioli di fiore di tarassaco, poi, sono perfetti al contrasto con la carne.

 

Le lumache in umido con i funghi sono incalzate dalle bourguignonne che la vogliono solo richiamare, senza guscio, marinate nel burro e nelle cime di abete rosso, graziosamente infilzate in uno spiedino e servite con dei sorprendenti fiori di sambuco fritti, di pastella leggera e aroma intatto.

Giusto lo spazio per una generosa fetta di crostata alle more e finiamo in bellezza. La cucina di chi la montagna la vive, la conosce e la trasforma sapientemente: Paola con le figlie Sara e Claudia, tra sala e cucina.

AZIENDA AGRICOLA BONZI FABIO – Via Piazzegotto 7
San Giovanni Bianco Bg
busigb@alice.it Telefono 338/7617921

RISTOROBIE – Piani dell’ Avaro –  Cusio Bg –  e-mail: lpaleni@tiscali.it.   Telefono: 333.4752942-338.8734535

A Bergamo per l’edizione 2019 di FORME anche i World Cheese Awards

Dal 17 al 20 ottobre torna ‘FORME, tutto il formaggio del mondo, tutto il mondo del formaggio’. La manifestazione, giunta alla quarta edizione,  si arricchisce di incontri, assaggi, esposizioni ed eventi: uno fra tutti il World Cheese Awards, ideato dalla famiglia Farrand 32 anni fa. John Farrand racconta che l’idea fu di suo padre, grande appassionato di formaggi; ora tutta la famiglia è coinvolta nell’organizzazione di questo concorso che vedrà impegnati a Bergamo ben 260 giudici da 35 paesi per 3.804 formaggi in gara da tutto il mondo.  A celebrare e raccontare la storia del premio sarà la mostra, con ingresso gratuito, allestita in Bergamo Alta all’interno del Palazzo della Ragione (l’antico palazzo dell’assemblea cittadina, le cui origini datano nella seconda metà del XII secolo): qui saranno esposti tutti i formaggi vincitori delle precedemti edizioni con uno speciale omaggio dedicato al Montébore, formaggio scelto da Leonardo da Vinci per le fastose nozze tra Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza. Bergamo capitale del formaggio e candidata a diventare Città Creativa Unesco per la Gastronomia. A ragion veduta si parla di Cheese Valleys: su 50 DOP italiane ben 9 sono nella provincia di Bergamo. Tra le altre novità della edizione 2019 B2Cheese, un format fieristico interamente dedicato al settore caseario, tra business, formazione e cultura. Incontri tra produttori, buyers, importatori, distributori, tecnici dove incontrare e far incontare operatori del settore e aziende.

Quattro giorni intensi tra  fiera mercato, esposizioni, laboratori e convegni. Tante anche le occasioni per il pubblico con laboratori di assaggio guidati e possibilità di acquisto. L’aspettativa è di ricevere 150.000 visitatori, una golosa invasione cui non mancheranno occasioni per vivere la città scoprendone i tesori d’arte e  le architetture spettacolari.

Informazioni e prenotazioni sul sito www.progettoforme.eu