Olio Officina Festival: la 12a edizione

Un programma intenso e diversificato per l’edizione 2023, un tema impegnativo e un approccio giocoso ma importante studiato per i bambini. Luigi Caricato punta l’attenzione sulla competitività dell’olio italiano che, nonostante l’indiscussa e altissima qualità, non riesce ancora ad organizzare processi produttivi più razionali, sia dalla parte agricola che commerciale.

In Italia troppo spesso le aziende conducono un’olivicoltura tradizionale di bassa densità – con ampie porzioni di terreno non occupate tra un olivo e l’altro – che affonda le radici in un modello colturale, ma anche culturale e sociologico del passato quando l’appezzamento di terreno era la “dispensa” delle famiglie che da quel terreno traevano il proprio sostentamento: tra gli interfilari degli olivi piantavano cereali, ortaggi, viti, alberi da frutto – spiega Luigi Caricato. Oggi è necessario che gli imprenditori olivicoli italiani, sostenuti da una adeguata e coerente volontà politica, decidano che cosa vogliano fare “da grandi”: se credere in una olivicoltura sistemica, unita, moderna ed economicamente efficiente, oppure produrre olio per diletto“.

Una riflessione importante che può attivare un cambiamento altrettanto significativo, attraverso un ‘salto culturale e tecnologico, che porti verso una agricoltura di precisione e, là dove possibile, anche a una olivicoltura ad alta densità, sempre rispettosa dell’ambiente e sostenibile’, dove la ricerca e l’innovazione siano parte fondante. 

Programma: https://www.olioofficina.it/olio-officina-festival/12a-edizione/programma/ 

Workshop: https://www.olioofficina.it/olio-officina-festival/12a-edizione/workshop



Risotto rosso, bianco e…

Vi è mai capitato di voler preparare un sugo semplice, sano, di quelli  cui non aggiungete nulla, tutta salute e niente rimorsi? Ecco, una volta a me sì.  Quindi qualche giorno fa ho preso una bottiglia di passata di pomodoro, un piccolo coccio con due cucchiai di olio e mi sono messa all’opera. Un po’ di cottura lenta, lascio concentrare e…  poi non ho mai preparato la pasta salutare, poca e integrale che avevo in mente. Colpa della gola che mi ha spostato verso un bel bollito misto:  capello del prete, biancostato, un pezzo di lista,  mezza gallina, una lingua di vitello, e comincio.  Così stamattina, vedendo quel concentrato di pomodoro e il brodo mi viene voglia di un risotto.  Eccolo qui:

COSA SERVE

  • Riso (due/tre pugni a persona più uno per la pentola (notoriamente golosa)
  • due tre veli di cipolla
  • burro quanto vi piace, un zic di olio
  • un buon bicchiere di vino bianco o rosato
  • brodo vegetale o di carne
  • concentrato di pomodoro fatto in casa
  • una burratina fresca fresca

COME SI FA

Togliete la burratina dal frigo e dimenticatevene. Andate a farvi un giro o a sistemare le cose in casa. All’ora di pranzo avviate il risotto come sapete già fare, tostandolo per qualche minuto e facendogli gustare il vino. Procedete con la cottura, aggiungendo il brodo caldo un poco per volta. A metà cottura circa aggiungete il  concentrato di pomodoro fino raggiungere il vostro grado di rosso preferito. Una volta terminata la cottura, spegnete, regolate di sale. Al momento di servire  porzionate il risotto e adagiateci  due cucchiaiate  di burrata senza mescolare.