Di Cascina del Ronco, del progetto e del vino, ho già parlato su altri fogli quando però ancora uscito il Sei. Frida Tironi, che da tempo segue l’azienda non solo dal punto di vista commerciale, ha voluto proporre a Marco Crippa e Angelo Divittini, rispettivamente direttore ed enologo, la creazione di un vino che fosse il più possibile naturale. Ne è nato un vino spumante classico, non filtrato, con rifermentazione in bottiglia. Il nome? Viene semplicemente dal numero che contraddistingue l’Incrocio Manzoni Bianco, un incrocio tra Riesling Renano e Pinot Bianco. L’ho potuto assaggiare in occasione della sua presentazione ufficiale, qualche giorno fa; un vino piacevole e morbido (che non significa dolce, dato che il dosaggio è pari a 0) ma con una spiccata sapidità e che invoglia al secondo bicchiere (ma anche al terzo…). Torbido perché non filtrato, è prodotto con uve biologiche provenienti da uno dei luoghi più suggestivi, evocativi e storici della coltivazione cittadina della vite a Bergamo: quel gioiello che è la Val d’Astino. Frida ce lo suggerisce a tutto pasto e anche con la pizza o con il pesce. Gradevolissimo ora, lo sarà ancor di più tra qualche mese. Due parole anche sul luogo dove è stato presentato: la Pasticceria Acquario di Sant’Omobono Imagna. Qui un bellissimo ed elegante restauro ha trasformato questo antico edificio rurale in uno chalet accogliente dove pietra, metallo e legno si mescolano in modo sapiente. Diego Rodeschini è un maestro della pasticceria ma, affiancato dal cuoco, propone anche piatti della cucina locale, mantenendo uno stretto contatto con i produttori di vicinato.
Il nuovo sito di Cascina del Ronco sarà presto on line
La pasticceria Acquario la trovate qui